Retribuzione professori AFAM, il Sen. Gasparri fa chiarezza sul futuro.
Non c’è trippa per gatti!
Così, con queste poche parole, potrebbe essere sintetizzato il mio commento all’intervento del Sen. Maurizio Gasparri nell’ambito dell’incontro organizzato nella giornata di ieri (a Roma, presso la sede della Società Dante Alighieri, nella Sala del Primaticcio) dall’organizzazione sindacale “Unione Artisti – UNAMS” e dall’associazione musicale “Accademia Santa Sofia”.
Per i colleghi professori AFAM che non hanno potuto essere presenti, riassumo in maniera schematica i passaggi salienti di quanto riferito dall’esponente politico e, in merito a ciascuno di essi, mi prendo la briga di formulare (in corsivo) una breve chiosa a titolo personale:
- l’Italia ha sempre espresso grandi valori culturali in ogni campo del sapere, da Dante al belcanto, dall’architettura alle arti visuali etc.;
L’affermazione è tanto condivisibile quanto scontata. Mentre ascoltavo mi è venuto in mente un personaggio della trasmissione “Quelli della Notte” di Renzo Arbore, di cognome faceva Catalano. Ad un tratto ho finanche temuto che l’interlocutore stesse per ribadire la – ormai famosa – tesi che accredita Dante come fondatore del “pensiero di destra” italiano; ma, per fortuna (sua), il nostro si è astenuto in extremis…forse la fine fatta dal suo (ex) collega che aveva affermato cotanta sciocchezza avrà avuto un effetto di deterrenza.
- il Governo in carica gode di ampio consenso fra la popolazione e di ciò ne danno conferma anche le ultime tornate elettorali amministrative;
Prescindo dal merito dell’affermazione che mi sembra quantomeno eccessivamente ottimistica (giacché a tempo debito gli elettori si pronunceranno), ma che c’azzeccava? Forse, il nostro deve aver pensato che si trattasse di un’occasione per fare propaganda. Chissà.
- la politica ha il compito di mediare fra interessi contrapposti;
Ma va, Sen. Gasparri! Se proprio la vogliamo dire tutta, la politica dovrebbe scegliere (ed è quello che puntualmente fa, anche quando lo nega) quali interessi favorire e quali sfavorire. Come è stato correttamente dimostrato circa due secoli fa, la società sorta a seguito della rivoluzione industriale, da alcuni denominata capitalistica, è connotata dalla presenza di interessi confliggenti – a dire il vero la stessa dinamica, anche se in termini parzialmente diversi, ha connotato tutte le società via via succedutesi nella storia – che non sempre possono essere sintetizzati in un interesse comune. La fallacità della dottrina corporativa è già stata dimostrata sul piano economico, giuridico e politico. Per favore, basta: si parli chiaro e si dica per quali interessi si propende e quali si combatte. Senza favolette sul “bene comune” o sulla “collaborazione” fra le classi sociali. Tanto non ci crede più nessuno.
- nel caso del settore AFAM, Governo e Parlamento hanno realizzato alcune riforme, ma rimane aperto ed irrisolto il nodo della retribuzione dei professori rispetto al quale si manifesta l’interesse contrapposto dei professori universitari;
Suvvia, Senatore. Ci vuole far credere che le retribuzioni dei professori AFAM non vengano riparametrate in misura pari a quelle degli universitari per via delle pressioni attuate in senso contrario da quest’ultimi? Quindi ci sta dicendo che il Governo che gode della maggioranza parlamentare più ampia della storia della Repubblica è sotto scacco di pochi baroni dell’Università? Inverosimile. Prova ne è la battaglia ingaggiata dalla Ministra Bernini con la CRUI, a dimostrazione che il Governo ha chiari gli interessi che vuole perseguire e sa contrastare chiunque si frapponga all’attuazione del proprio progetto, baroni compresi.
- inoltre, attualmente non ci sono risorse disponibili da destinare all’aumento delle retribuzioni dei professori AFAM;
Beh, caro Senatore, sarebbe bastato risparmiare il miliardo di euro speso per deportare (contra legem) dei poveri disperati in Albania per trovare i sessantacinque milioni annui necessari per tamponare la questione salariale che nel nostro settore assume un’intensità particolare . Per chi volesse approfondire l’argomento, cliccando qui è possibile scaricare alcune slides che riassumono le conclusioni di una recente ricerca svolta dalla Fondazione Di Vittorio.
- dulcis in fundo, il Sindaco di Napoli, Prof. Manfredi, è irrispettoso dei cerimoniali giacché, di recente, ha parlato per circa un’ora e mezza ad un evento a cui era presente anche il Capo dello Stato.
In questo caso mi tocca richiamare la lectio magistralis di Marco Giallini lasciando ai lettori l’incombente di scegliere quale sia il commento più confacente .