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Licenziamenti collettivi: i dirigenti colpiti hanno diritto al risarcimento del danno da parte dello Stato

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Licenziamenti collettivi: i dirigenti colpiti hanno diritto al risarcimento del danno da parte dello Stato

Con Sentenza n. 5717 del 2 aprile 2020, il Tribunale di Roma, Sez. II Civile, ha affermato che i dirigenti che, a causa del mancato recepimento della Direttiva europea 98/59/CE da parte dell’Italia non hanno usufruito delle tutele previste in caso di licenziamento collettivo, sono titolati ad avanzare una domanda risarcitoria nei confronti dello Stato.

IL FATTO- Diversi dirigenti di un noto Istituto bancario ricorrevano giudizialmente citando la Presidenza del Consiglio dei Ministri e chiedendo la condanna per la incompleta attuazione della Direttiva europea 98/59/CE in materia di licenziamenti collettivi. I lavoratori deducevano che, a causa dell’esclusione dei dirigenti dalle categorie di lavoratori tutelati dalla Direttiva, quando nel 2010 l’Istituto bancario li aveva licenziati nell’ambito di un recesso collettivo, questi si erano trovati sprovvisti di tutela. In particolare, a causa della mancata attuazione della Direttiva, questi si erano visti impossibilitati ad accedere agli strumenti sociali di sostegno al reddito, quali il Fondo di Solidarietà.

LA DECISIONE DEL TRIBUNALE- Il Tribunale di Roma ha affermato preliminarmente che l’azione risarcitoria per inadempimento delle direttive europee può essere esercitata quando: la norma giuridica violata sia preordinata ad attribuire diritti a favore dei singoli il cui contenuto possa essere identificato sulla base della direttiva; la violazione sia sufficientemente grave e manifesta; vi sia un nesso di causalità fra la violazione dell’obbligo imposto allo Stato e il danno lamentato dal singolo.

Nel merito, ritenendo che la Direttiva al punto 1 tutelasse anche i dirigenti e che la violazione da parte dell’Italia fosse grave – tanto che, a causa dell’esclusione dei dirigenti dal novero dei beneficiari della tutela prevista dal recepimento solo parziale della predetta Direttiva l’Italia era stata oggetto di una procedura di infrazione da parte della Commissione europea e di una condanna, nel febbraio del 2014, da parte della CGUE – nonché ritenendo sussistente nel caso di specie il nesso causale tra l’inadempimento statale ed il danno lamentato dai ricorrenti, il Tribunale ha accolto la domanda risarcitoria di questi.

Il testo completo della decisione: Tribunale Roma, Sez. II Civile, Sentenza n. 5717 del 2020

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