Riforma professioni, emanato regolamento applicativo
Con il D.P.R. n. 137 del 7 agosto 2012 prende il via la tanto attesa riforma degli degli ordini professionali. La nuova regolamentazione abroga, di fatto, le vecchie regole divenute incompatibili.
Tra le novità di rilievo introdotte dal D.P.R. è prevista la possibilità, sin da subito, di pubblicizzare l’attività professionale. Diversamente, è stato prorogato di un anno l’obbligo per il professionista di stipulare un’assicurazione professionale.
Una riforma integrale riguarda anche il tirocinio la cui durata non potrà superare i 18 mesi. Competerà al Consiglio Nazionale dell’ordine (o ai soggetti autorizzati dai consigli), disciplinare entro 12 mesi le modalità, i contenuti e la durata minima dei corsi di formazione, mentre la possibilità di svolgere il praticantato durante i corsi universitari ovvero presso la Pubblica Amministrazione è demandata a specifiche convenzioni da stipularsi tra Ordini, atenei e Ministero.
In materia di formazione continua, il Consiglio Nazionale dell’ordine dovrà, entro un anno, emanare un regolamento nel quale verrranno definite le modalità di assolvimento dell’obbligo di aggiornamento degli iscritti, l’organizzazione dell’attività di aggiornamento da parte degli ordini territoriali e di altri soggetti autorizzati, i requisiti minimi dei corsi di aggiornamento (uniformi su tutto il territorio nazionale) e il valore del credito formativo professionale.
La riforma non risparmia neppure gli organi disciplinari delle professioni. E’ prevista, infatti, con l’istituzione dei consigli di disciplina territoriali (formati da persone diverse dai consiglieri dell’ordine), la separazione delle funzioni disciplinari da quelle amministrative.