Avvocatucci e pianistucci
Da molto tempo, ormai, non pubblico interventi sul sistema AFAM in cui opero dal lontano 2005 (prima come avvocato e poi anche come professore) .
La mia “astensione” è stata dovuta a diverse ragioni così sintetizzabili: per un verso la mancanza di tempo (negli ultimi tre anni, oltre a svolgere le professioni di professore ed avvocato, ho intensificato l’attività di ricerca scientifica che mi ha portato a pubblicare tre volumi ed una serie di articoli di natura tecnico-giuridica), per altro verso ho ritenuto inopportuno esprimere pubblicamente le mie valutazioni perché avrebbero potuto danneggiare l’Organizzazione sindacale Unams, mia assistita, giacché – errando – molti avrebbero potuto attribuire ad essa valutazioni esclusivamente mie.
Torno a farlo adesso, mio malgrado, perché costretto. Ed infatti una persona da me assistita in passato, docente di pianoforte e social influencer sulle questioni di attualità che attengono il sistema AFAM, si è espressa in termini tanto generici quanto “infelici” (anzi, direi gravemente offensivi) sulla figura dell’avvocato. Il soggetto in questione, commentando legittimamente ed in chiave critica un emendamento approvato dal Senato della Repubblica, ha affermato che ove le Istituzioni AFAM procedessero ad avviare dei concorsi secondo un certo schema potrebbe derivarne l’impugnabilità dei relativi bandi «da qualunque avvocatuccio».
Orbene, nel merito della valutazione nulla quaestio in quanto rappresenta una legittima opinione. Tuttavia, il termine “avvocatuccio” è inaccettabile perché appalesa disprezzo nei confronti di una categoria che svolge una delicata attività di rilievo costituzionale (la difesa) a cui peraltro la persona in questione deve molto: infatti, proprio grazie all’attività professionale del sottoscritto, è riuscita a transitare (da un Istituto non statale) alle dipendenze di un’Istituto AFAM di natura statale così traendo giovamento sotto plurimi profili.
Mi permetto, invece, di dare un consiglio oltre quello, scontato, di utilizzare in futuro un linguaggio più continente nell’espletamento dell’attività di social influencing: anziché occuparsi di una categoria di cui non fa parte, sarebbe opportuno che questo soggetto prestasse maggiore attenzione alla vox populi – a mio avviso infondata e frutto di invidia sebbene proveniente proprio dall’ambiente musicale – che lo descrive come “pianistuccio“.
Tanto si doveva.
