Accademie e Conservatori: la direzione generale MIUR-AFAM, la CISL e i conti che non quadrano
Ricordate il caso del Prof. Massimo Lippi e dell’Accademia di Belle Arti di Firenze? Se, come spero, avete una buona memoria, allora è opportuno fornire alcuni aggiornamenti sulla vicenda (che, tecnicamente, non è ancora chiusa).
In virtù della Sentenza di primo grado emessa dal TAR Toscana che ha annullato l’ennesima (la quarta!) graduatoria per l’insegnamento di Plastica Ornamentale è stata finalmente formata, a seguito di lungaggini inaudite e manovre dilatorie messe in atto dalla stessa Accademia (forse ancora troppo legata al precedente Direttore, plenipotenziario CISL in quella realtà, Prof. Giuseppe Andreani), una Commissione “indipendente” presso l’Accademia di Torino che ha proceduto a stilare la quinta (ed attualmente ultima) graduatoria.
Primo, manco a dirlo, è finalmente risultato il Prof. Massimo Lippi (maestro ed artista di fama internazionale che in precedenza era stato collocato al quarto posto), secondo il Prof. Fabrizio Lucchesi (in precedenza collocato sempre al secondo posto), terzo il Prof. Cristian Biasci (in precedenza collocato al primo posto!). La Prof. Antonella Castelli (in precedenza collocata al terzo posto) è addirittura stata dichiarata non idonea certificando, di fatto, l’esistenza di un vero e proprio scandalo di dimensioni non indifferenti.
Il Prof. Massimo Lippi ha quindi finalmente preso servizio presso l’Accademia di Firenze (che dovrà però risarcirgli non solo il danno patrimoniale quantificabile in circa tre anni di retribuzioni con il consequenziale riverbero sulla contribuzione previdenziale e sugli accantonamenti per il tfr, ma anche il danno professionale) in attesa che l’inconsistente appello (presentato dall’Accademia di Firenze e dai Proff. Biasci e Lucchesi) venga quanto prima definitivamente respinto dal Consiglio di Stato.
Sembrerebbe tuttavia, stando a fonti interne all’Accademia, che sia in corso un’attenta inchiesta condotta dalla Procura della Repubblica di Firenze che starebbe valutando l’esistenza (o meno) di responsabilità penali ascrivibili ad alcuni fra i soggetti coinvolti nelle procedure di valutazione. Attendiamo quindi con ansia la chiusura delle indagini e l’eventuale richiesta di rinvio a giudizio di coloro che saranno ritenuti responsabili.
Ci auguriamo che, fra questi, non sia individuato anche il Prof. Giuseppe Andreani (che però, oltre che essere Direttore dell’Accademia all’epoca dei fatti, è stato anche Presidente della Commissione che ha proceduto a stilare le prime tre graduatorie ed è stato inibito, con decisione del TAR Toscana, dal far parte di quella che ha proceduto a stilare la quarta) poiché altrimenti molte spiegazioni sarebbero dovute ai lavoratori ed ai cittadini, specie da chi (il Ministro Gelmini su proposta della Direzione Generale AFAM) lo ha designato quale Commissario dell’organo Direttore nell’Accademia di Belle Arti di Bologna quando lo “scandalo Lippi” era già scoppiato in tutta la sua macroscopica evidenza.
Un altro “plenipotenziario” locale della CISL, attuale Direttore del Conservatorio di Musica di Trapani, Maestro Lea Pavarini, è invece stato rinviato a giudizio per peculato (art. 314 cod. pen.: il pubblico ufficiale o l’incaricato di un pubblico servizio, che, avendo per ragione del suo ufficio o servizio il possesso o comunque la disponibilità di danaro o di altra cosa mobile altrui, se ne appropria, è punito con la reclusione da tre a dieci anni) assieme al Direttore amministrativo della medesima Istituzione. Ricordiamo, tuttavia, che chiunque è da considerarsi innocente sino a quando la propria colpevolezza non sia stata accertata con sentenza passata in giudicato.
Risulta a Lavoroediritto.it che UNAMS e UIL abbiano richiesto alla Direzione Generale AFAM-MIUR di rimuovere i due soggetti rinviati a giudizio in virtù del disposto di cui all’art. 53, comma 4, CCNL 2005 secondo cui «resta fermo l’obbligo di sospensione cautelare dal servizio per i reati indicati dall’art. 58 del D.lgs. n.267/2000». Orbene, dal momento che fra i reati menzionati dall’art. 58 del D.lgs. n.267/2000 vi è anche il peculato, il Direttore didattico ed il Direttore amministrativo sarebbero dovuti essere sospesi dal servizio, con tutte le conseguenze giuridiche ed economiche derivanti da detta sospensione.
Ma, siccome in Italia si sa come vanno le cose, non ci stupiamo più di apprendere quanto deciso dalla Direzione Generale AFAM-MIUR: Direttore amministrativo rispedito all’Accademia di Belle Arti di Palermo (sede in cui risultava essere di ruolo anche se “distaccato” presso il Conservatorio di Trapani) con una pacca sulle spalle, e Direttore didattico attualmente ancora in sella!
Orbene, se il Primo Ministro fa dire ai propri avvocati in Corte Costituzionale di essere «primus super pares» e, quindi, «più uguale degli altri», guardando al microcosmo AFAM ci viene da pensare la stessa cosa per gli esponenti di spicco della CISL che, dalla Direzione Generale competente, devono presumibilmente essere considerati come soggetti legibus soluti.
Insomma, in un sistema sempre più vicino al collasso, per i “soliti noti” del comparto AFAM il cielo non può che essere sempre più blu!
E siccome i “soliti noti” ci stanno pure simpatici, gli dedichiamo una canzone!
Avv. Giuseppe Leotta