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LETTERA APERTA AL DOTT. GIORGIO BRUNO CIVELLO

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LETTERA APERTA AL DOTT. GIORGIO BRUNO CIVELLO

Egr. Direttore,

come ho già avuto modo di chiarire per le vie brevi, le dichiarazioni a me attribuite in relazione al caso della studentessa del Conservatorio di Napoli Serena Stabile, ed apparse su internet senza alcuna mia autorizzazione, non rispecchiano a pieno il mio pensiero, in quanto imprecise, sintetiche e decontestualizzate.

A tal fine intendo precisare che ogni valutazione da me espressa sulla Direzione Generale da Lei guidata è esclusivamente di natura politica.

Come qualsiasi libero cittadino, penso di avere il diritto/dovere di esprimere il mio dissenso ed eventuali critiche rispetto ad un modus operandi che in molte occasioni non ho condiviso.
Tra l’altro, come Le è ben noto, valutazioni non dissimili da quelle dello scrivente sono state espresse in sedi istituzionali (Parlamento) e pubbliche (Seminari e Convegni) dai Senatori Asciutti (PdL) e Sbarbati (PD), responsabili politici del settore AFAM per i rispettivi partiti di appartenenza.

Detto ciò, al fine di evitare qualsivoglia fraintendimento, mi preme precisare che non sono mai venuto a conoscenza di circostanze astrattamente idonee a configurare penali responsabilità in capo a Lei od al Personale da Lei guidato; del resto, diversamente le avrei prontamente riferite alla competente Magistratura.

Sulla scorta di questa premessa appare evidente che il mio riferimento alla legalità (al cui rispetto la mia vita è concretamente improntata praticamente dalla nascita), non necessariamente presuppone fattispecie di penale rilevanza, posto che, come sicuramente saprà, la violazione del principio di legalità si concretizza anche con l’emanazione di atti o provvedimenti amministrativi illegittimi, tanto per fare uno dei possibili esempi.

In altri termini, tutto ciò che è fatto contra legem (non solo sotto il profilo penale, ma anche sotto quelli amministrativo, contabile, civile, lavoristico etc.) è da ritenersi antigiuridico ed in violazione del principio di legalità.
Ed allora, dovendosi lo scrivente confrontare,  per ragioni professionali, con il microcosmo AFAM, ha ritenuto pertanto di assumere un atteggiamento a volte fortemente critico, ma senz’altro frutto di una incontestabile onestà intellettuale e di una lealtà verso le Istituzioni, anche quelle da Lei rappresentate, nel cui giornaliero operare, secondo la mia visione, devono trovare piena attuazione gli Alti principi e valori contenuti nella Carta costituzionale.

TAR Lazio – Ordinanza Sospensiva n. 5836/2009

TAR Lazio – Ordinanza Sospensiva n. 810/2010

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