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AFAM: il Parlamento riconosce valore di laurea ai titoli di studio

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AFAM: il Parlamento riconosce valore di laurea ai titoli di studio

Quando, all’alba di oggi, ho sentito squillare il telefono, lo confesso, non ho gioito, anzi tutt’altro.

Ancora peggio mi son sentito quando, dalla lettura di quanto compariva sul display del mio cellulare, ho realizzato che mi stava cercando la Prof.ssa Dora Liguori, Segretario Generale del Sindacato Unione Artisti UNAMS.

In una frazione di secondo mi sono detto: «Cosa è successo adesso? Cos’altro ha combinato la Direzione Generale AFAM?».

Non ho fatto in tempo neanche a formulare delle ipotesi poiché ho dovuto rispondere e, così, ho appreso una notizia che, credetemi, ha del sensazionale.

Sembrerebbe (cfr. allegato in calce) che sia “passato” in Senato un emendamento – difficilmente modificabile in quanto il Governo porrà, anche su di esso, la questione di fiducia – che, finalmente, dà concreta attuazione ad uno dei tanti profili “toccati” dalla Legge 508/1999 e rimasti, stranamente, inattuati per oltre un decennio: e, cioè, quello della c.d. equipollenza e connesso valore legale dei titoli di studio rilasciati dalle Istituzioni AFAM, prima e dopo la riforma del 1999.

Mentre la Prof.ssa Liguori mi raccontava, nel dettaglio, come la repentina attività di alcuni parlamentari avesse potuto approdare a cotanto risultato mi sono passate per la testa alcune dotte prese di posizione, sul punto, della Direzione Generale AFAM che, spesso con un’acredine a dir poco fuori luogo, ha attaccato pubblicamente il sottoscritto che si era permesso di esprimere forti critiche e perplessità in relazione alle posizioni assunte dal Ministero circa lo “stato dell’arte” in tema di valore legale dei titoli di studio rilasciati da Istituzioni AFAM. Mi è altresì sovvenuto l’ex Sottosegretario di Stato, On.le Nando Dalla Chiesa, che si spinse, forte dell’immunità parlamentare di cui godeva, a definirmi “avvocaticchio”.

Orbene, oggi possiamo dire che l’avvocaticchio (e l’UNAMS), forse, aveva(no) ragione…con buona pace di molti che si ritroveranno, come Legge dello Stato, un testo voluto dall’ UNAMS e, in parte, materialmente redatto anche dal sottoscritto. Lasciatemelo dire: risultato straordinario per un avvocaticchio!

Ad ogni buon conto, appresa la notizia, mi sono “fiondato” su internet per analizzare attentamente il testo finale approvato e prendere contezza delle prime reazioni.

Ho potuto, quindi, ancora una volta constatare come l’invidia sia, senz’altro, uno degli stati d’animo più diffusi in ambienti vicini a certe sigle sindacali in cui, forse non riuscendosi a giustificare agli occhi dei ai propri iscritti certi evidenti insuccessi  (ad esempio la mancata “stabilizzazione” dei precari che certuni si erano peritati di sbandierare fra mari e monti forse al fine di fare qualche tessera e prendere qualche voto…insomma il “Berlusconi-style” è stato somatizzato anche da coloro che sostengono di essere “diversi”), non si trova altro di meglio da fare che delegittimare e sminuire il risultato raggiunto con argomenti che non possono assurgere ad un livello di dignità superiore a quello che è da riconoscersi ad una barzelletta.

Ed infatti, gli invidiosi di cui sopra si sono affrettati a sostenere la tesi secondo cui la norma approvata dal Senato non sarebbe poi così “rivoluzionaria” poiché ai titoli di studio AFAM (ottenuti a seguito di percorsi curricolari di vecchio o nuovo ordinamento) sarebbe stata riconosciuta l’equipollenza con la Laurea o la Laurea Magistrale “solo ai fini dell’accesso alle qualifiche funzionali del pubblico impiego”.

Mi si consenta una battuta che certi commenti letti qua e là mi impongono: se fossi Mourinho, l’ex allenatore dell’Inter (squadra da me, juventino sino al midollo, visceralmente odiata) attualmente in forza al Real Madrid, definirei costoro “prostituti intellettuali”.

Risulta evidente, infatti, che, per dirla in parole povere senza dilungarsi troppo, il valore legale del titolo di studio ha un senso solo nel “pubblico” potendo il “privato”, per definizione, fare un po’ come gli pare.

Tra l’altro, sia consentito aggiungere, il testo licenziato dal Senato potrà essere determinante per tutti quei docenti che hanno richiesto il riscatto dei loro diplomi ai fini pensionistici, vedendosi però opporre un secco rifiuto dall’INPDAP (oggi INPS).

Augurando a coloro di cui sopra un week-end zeppo di “rosicate”, con estrema gioia soprattutto per gli studenti (che meritavano la certezza che la nuova norma sembrerebbe  finalmente aver dato loro) esprimo l’auspicio che questa sia solo una (e, certamente, non è la prima) vittoria a cui tante altre seguiranno nell’interesse di lavoratori e studenti nel solco tracciato dalla Costituzione, perché, come direbbe Giampiero Boniperti, “vincere non è importante, è l’unica cosa che conta”.

Avv. Giuseppe Leotta

Comments

  • Giorgio Primiceri

    Grandioso risultato!

    15 Dicembre 2012
  • Tony

    Salve , se è possibile vorrei un piccolo chiarimento . Io che ho conseguito il diploma accademico di 1° livello e che ora frequento il 1 anno del 2° livello mi sento un pò preso in giro in quanto i miei colleghi che hanno conseguito un diploma del vecchio ordinamento ora senza pagare tasse per due anni , senza spese e senza sostenere esami di 2° livello devono scavalcare me come altri miei colleghi che hanno conseguito la laurea di 1° livello che praticamente vale solo per partecipare alle audizioni per le orchestre e non mi può servire per insegnare musica o strumento in una scuola pubblica! La mia domanda è noi che abbiamo conseguito il 1° livello abbiamo dei vantaggi ? Almeno in graduatoria dopo aver conseguito sia il 1° livello che il 2 ° saremo primi rispetto i colleghi che hanno conseguito solo il Diploma vecchio ordinamento?
    Grazie Tonino

    15 Dicembre 2012
  • Cristina

    Egregio Avvocato Leotta,
    sono soddisfatta per tutti i commi approvati tranne che per l’ultimo.
    Tenga presente che la maggior parte dei frequentanti o già “laureati” nel II livello (laurea magistrale) sono persone come me che pur avendo il vecchio diploma decennale, hanno avuto il coraggio e la volontà di rimettersi a frequentare un conservatorio sapendo che davanti vi era un insegnante di strumento che ne sapeva meno di loro. Hanno fatto questo percoso con fatica perchè lavoratori, sono stati pur tartassati e sbeffeggiati perchè sono persone adulte che danno fastidio sia lavorativamente che personalmente.
    Perchè l’hanno fatto? Per stare al passo con i tempi, per essere a posto con la coscienza in quanto i laureati delle università fanno molti eseami e loro no, per paura di essere sorpassati.
    Ed ora?
    Ora tanti asinacci che hanno fatto un diplona settennale mai negato a nessuno si trovano laureati e magari grazie a qualche raccomandazione, vedi graduatorie di alcuni conservatori, passano avanti a tanti bravi giovani che ancora si trovano al primo livello e senza attività artistica. Bella giustizia!
    C’è da dire poi ancora un’altra cosa: ora con questa norma i II livelli si svuoteranno perchè ci sono tanti di noi che avendo quello che volevano non frequenteranno più.
    Vedrà che quando il ministero farà il rapporto numero alunni/insegnanti alla fine di quest’anno, e non saranno riconosciuti (per fortuna) i corsi pre-accademici, l’ascure del Ministero si abbatterà sui conservatori come si è già abbattuta sulle scuole di ogni ordine e grado.
    Come si suol dire: Ai posteri l’ardua sentenza
    Distinti saluti.
    Prof. Cristina Bonaccini

    15 Dicembre 2012
    • Tony

      Concordo!

      15 Dicembre 2012
    • Marco

      Cara Cristina
      I secondi livelli e primi livelli non si svuoteranno. Dove andranno i giovani dopo il preaccademico o dopo il primo livello? C’è altro in giro? Mica questa norma ripristina il vecchio ordinamento no? Personalmente penso però che andrebbe ripristinato quello che c’era prima del 1999, rifare e modernizzare i programmi e bisognerebbe annullare tutta questa inutile riforma che ha portato solo confusione e incertezza globale nel comparto.

      16 Dicembre 2012
  • Lucio Torrisi

    Gentile Prof. Cristina Bonaccini,
    vi sono tanti bravi musicisti che hanno conseguito il diploma di vecchio ordinamento e che nel frattempo hanno realizzato una vera carriera professionale. Costoro non avevano il tempo e la necessità di ritornare sui banchi di scuola per “raccattare” qualche misero titolo in più. Ognuno faccia le sue scelte ma non si permetta di rivendicarle con rimorso a chi ha atteso i propri diritti. Inoltre, Le consiglierei di frequentare qualche altro corso di grammatica italiana. Quando scrive “l’ascure del Ministero si abbatterà sui conservatori” credo che “l’ascure” si debba abbattere su coloro che le hanno concesso di divenire insegnante e di conseguire una “Laura” 🙂

    15 Dicembre 2012
  • Federico

    La scure si deve abbattere sui conservatori…. e di corsa pure!!! Troppi incapaci tra le fila dei cosiddetti docenti! facciamo un po’ di pulizia! Prima di iscriversi al II livello si sarebbe dovuto leggere la norma e capire che non era ancora riconosciuto cone titolo di studio ma solo come titolo accademico. Io ho conseguito il mio diploma in trombone nel 2003 e non minimamente pensato di frequentare il II livello poichè avevo in mano il max titolo riconosciuto… se questo provvedimento non fosse passato allora sì che avremmo avuto un’ingiustizia! Una riforma che si attua con lentezza e indecisione non può avere i poteri di una falce in quanto ancora i corsi di vecchio ordinamento esistono ed è giusto che valgano quanto ci si aspetta! non dimentichiamoci che i musicisti che conosciamo e che insegnano anche ai nuovi corsi si sono formati con il “vecchio” ordinamento, che avrà anche pochi esami, ma che ti dava la possibilità di imparare il tuo strumento!!!! A febbraio probabilmente conseguirò il secondo diploma che sarà nella brancca della Composizione, sono firissimo di dire che è del vecchio ordinamento e sono orgoglioso di apprendere che grazie all’interessamento di qualche parlamentare coscenzioso il mio diploma avrà il valore che merita!!!!!

    16 Dicembre 2012
    • matilde

      Gentile Federico,

      quando persone come la sottoscritta e probabilmente la Prof. Bonaccini si sono iscritte ai corsi Post Diploma, iniziati nel 2001, ma con audizioni a fine 2000, la “norma” era decisamente confusa. A quel tempo si credeva/sperava che quei diplomi sarebbero diventati la Laurea. Ricordo che vi non potevano accedere le persone che non avessero conseguito, oltre al diploma di conservatorio, anche un diploma di scuola superiore. Solo a corso concluso, quindi dopo il 2003, ci è stato detto che, se avessimo fatto ancora 4 o 5 esami, quel corso Post Diploma sarebbe stato riconosciuto come II livello universitario; nel frattempo il V.O. era stato riconosciuto come I livello. Io ho completato il famoso Post Diploma nel marzo 2005, quasi 5 anni dopo averlo cominciato e, come Lei capisce, non per mia scelta. Quindi, se studenti come Lei, nel 2003 non hanno ritenuto di proseguire gli studi è anche perché persone come noi avevamo già esplorato quei corsi sperimentali che adesso Lei con tanta saggezza considera inutili. Del senno di poi son piene le fosse.

      18 Dicembre 2012
  • Antonio Amoroso

    Lieto di apprendere la notizia, parlavo questa estate con la signora Carrettero, direttore di una scuola di musica in Spagna e concordavamo che nei conservatori ormai si insegna più “teoria” che pratica musicale , oggi dai conservatori escono dei musicologi e non dei musicisti, spesso ci sono studenti costretti a frequentare corsi perdendo tempo utile giornaliero che impediscono di studiare lo strumento da loro scelto. Nel vecchio ordinamento, lo studente dei corsi decennali aveva già un curriculum di studi essenziali alla sua formazione musicale, quella culturale doveva essere portata avanti dai licei musicali che aveva promesso di inaugurare il Ministro Berlinguer nel 1996 davanti a me ed altre centinaia di studenti nella sala Bossi del conservatorio di Bologna. Cosa é successo da quella data? Uno scatafascio e grati o no, almeno la Gelmini ha provveduto a dare il via ai licei musicali che però non nascono nelle nostre città. Allora abbiamo scuole medie inferiori con ragazzi che stiano lo strumento per soli tre anni e poi devono provvedere da soli, molti abbandoneranno, i licei potrebbero essere un ottimo imbuto per scremare i musicisti , chi non é bravo potrà usufruire comunque di una maturità e chi é otto proseguirà nei conservatori. Invece oggi nelle elementari la musica non esiste se non per iniziativa locale….. Male! Poi i vecchi diplomati in composizione , in organo , in direzione, fanno magari la fila per la supplenza nelle medie come terza fascia mentre ti passano davanti quelli che sono diplomati in trombone , li bastano cinque anni, e possono trovare posto anche in orchestra! Io avrei riconosciuto solo i decennali…..

    16 Dicembre 2012
  • Gianni Mastino

    Grazie, Prof.ssa Dora Liguori , un vero esempio di coerenza intellettuale e fermezza negli ideali. Un grazie anche all’avv. Leotta che non conosco personalmente, a tutti gli operatori del Sindacato, ai Politici, ai Colleghi agli Studenti che hanno condotto questa ennesima battaglia. Ho partecipato attivamente per tanti anni alle lotte dell’Unams, con entusiasmo e passione. Ora sono più silente ma non meno presente. Da trentanni aspettavo questo momento, fin da quando ho affiancato alla mia carriera artistica, la mia avventura didattica nei Conservatori facendo subito l’iscrizione all’UNAMS e credendo in toto che le nostre giuste istanze fossero nelle mani giuste. Un’altra persona lottava insieme alla prof.ssa Liguori, con lo stessa solida tenacia: il compianto prof.Damiani che sarà felice di questa ulteriore conquista.. Finalmente è arrivato anche questo giusto e sofferto riconoscimento. Provo la stessa profonda emozione ed entusiasmo di quando, dopo dure battaglie, venne approvata la legge 508 nel dicembre 99. UN GRAZIE SINCERO.

    16 Dicembre 2012
  • Pino Scordo

    Quando si leggono certi commenti, è facile immaginare il motivo per il quale i conservatori siano entrati a far parte dell’Alta formazione solo nel 1999, cioè a quasi un secolo dalla loro istituzione nell’Italia unita.

    16 Dicembre 2012
    • marco

      Egregissimo
      ci eravamo tutti dimenticati di Lei. Ci scusi. Meno male che c’è lei. Se fossero tutti come lei saremo di certo entrati nell’alta formazione 100 anni fa.

      27 Dicembre 2012
  • Alessandro Giannotti

    Plaudo all’approvazione ovviamente, però si sarebbe dovuta fare 10 anni fa all’avvio della riforma al fine di permettere ai vecchi diplomati l’inutile frequenza del biennio. Io, come molti altri miei colleghi, mi sono iscritto al suddetto perché temevo che il diploma del precedente ordinamento si sarebbe svalutato (se non ricordo male fu riconosciuto solo equipollente al I livello di una laurea). Ora mi ritrovo con un bel doppione in mano, con soldi, tempo, fatica, denaro, buttati dalla finestra. Sarebbe interessante sapere cose ne pensano tutti colori i quali (e sono tanti) si ritrovano nella medesima situazione.

    16 Dicembre 2012
    • Matilde

      Gentile Alessandro,

      sono nella sua stessa situazione e purtroppo temo che nulla ci restituirà il tempo e le energie spese per il Biennio. Se avessi saputo che mi sarebbe costato quasi 5 anni (vede commento precedente) mi sarei iscritta all’Università. Non so Lei, ma io non ho ancora ricevuto il Diploma originale. Sigh!

      Cordialmente
      Matilde Vianello

      18 Dicembre 2012
      • Alessandro Giannotti

        Gentile Matilde, nemmeno io ho ricevuto il diploma originale (a sei anni dal conseguimento). Ho contattato il conservatorio per avere notizie in merito al medesimo, non mi hanno nemmeno risposto. Esempio di come considerano gli studenti: solo numeri e basta.

        23 Dicembre 2012
      • Prof. Antonio Calosci

        Perché dal 20 gennaio 2000 (data di entrata in vigore del DM 509) fino al novembre 2004 nessuno con la laurea delle università si è mai sognato di iscriversi ad un secondo livello universitario?
        Eppure in detto periodo le vecchie lauree erano di PRIMO LIVELLO.
        Eppure già dal 2001-2002 le università sono partite, concludendo il processo nel 2002-2003, con TRIENNI E BIENNI senza passare dalle SPERIMENTAZIONI. Tutto direttamente ORDINAMENTALE.

        Ma lasciamo perdere le università!
        Parliamo delle Accademie.

        Ha visto un solo studente con il diploma delle Accademie del vecchio ordinamento iscriversi ai nuovi bienni?
        NEPPURE UNO!

        Prof. Antonio Calosci

        27 Dicembre 2012
  • uno nessuno e centomila

    hano abbandonato la LM4 per passsare alla LM65 che per gli scenografi non è tanto simpatica visto che ci sono un sacco di architetti che si spacciano per scenografi ma non si può fare il contrario.

    quello che volevamo era l’equipollenza a LM4 anche con quelche ritocchino al piano di studio e invece prendiamo meno.

    capisco che con la LM64 i nostri politicanti sono riusciti a rinviare il problema dell’accesso agli albi professionali che avrebbe di fatto prodotto degli architetti impossibilitati a fare gli architetti e capisco anche che aver tolto la LM4 dalla legge impedirà alle ABA di fare concorrenza alle facoltà di architettura così come campisco benissimo che con quella legge chi seguirà il corso di restauro a ciclo unico si ritroverà con lequipollenza sia a LS12 (per via del decreto interministeriale) che LM89 per via di questa cacata di legge strappata all’ultimo momento, ma siamo in italia che è diventato un paese da 3 mondo perciò meglio una cacata che niente e che non abbiano a ripensarci.

    16 Dicembre 2012
  • Teresa Valenti

    Fantastico!
    Era ora….finalmente!

    17 Dicembre 2012
  • bruno bassi

    Io credo che “pubblici concorsi per l’accesso alle qualifiche funzionali del pubblico impiego” non significhi anche “pubblici concorsi per l’accesso alle qualifiche funzionali del privato impiego” ovvero i liberi professionisti quali avvocati, medici e architetti.

    Sarà che non sono avvocato ma la lingiua italiana con un po di impegn credo di saperla interpretare e forse se nel testo ci fosse una piccole “e” (congiunzione) allora diventerebbe “”pubblici concorsi (e) per l’accesso alle qualifiche funzionali del pubblico impiego” e così mi andrebbe bene anche se non sono un avvocatone ma solo un accademichino.

    17 Dicembre 2012
  • Marcello Calapai

    Io non ho capito una cosa, sarei grato a chiunque volesse chiarirmela: il diploma conseguito nel 1992 con il vecchio ordinamento è stato equiparato alla laurea oppure no? Nel testo della legge si legge “diplomi di conservatorio di II livello”, ma all’epoca mia non c’erano i “livelli”, solo il diploma. Grazie per le eventuali (ma spero numerose e concordi) risposte 🙂 .

    19 Dicembre 2012
    • rino

      la legge parla solo dell’ordinamento previgente e non degli ordinamenti previgenti!
      il previgente è quello del 1994 quindi quello del 1992 che non era in centodecimi ma in trecentesimi temo non sia equipollente in quanto troppo pratico e con poche materie teoriche.

      comunque prova a vedere che forse vale anche quello del 1992.

      8 Dicembre 2016

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