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Pubblico impiego, la progressione economica spetta anche ai dipendenti in quiescenza

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Pubblico impiego, la progressione economica spetta anche ai dipendenti in quiescenza

La Sezione Lavoro della Suprema Corte ritorna (ordinanza n. 5191/2024) sul tema delle progressioni economiche nel pubblico impiego.

Con tale pronuncia, i Giudici di legittimità hanno ribadito la ratio delle cosiddette progressioni economiche orizzontali che hanno l’obiettivo di compensare la flessibilità (funzione corrispettiva), di riconoscere il diverso grado di abilità professionale acquisito dai dipendenti (funzione premiale) e di promuovere miglioramenti dell’efficienza dei servizi istituzionali (funzione incentivante). 

Ne deriva che escludere dalla graduatoria i dipendenti già collocati in quiescenza prima dell’approvazione definitiva risulta illegittimo in quanto non tiene conto che le progressioni economiche verticali hanno la descritta triplice finalità. Ed infatti, valorizzare esclusivamente la finalità incentivante si traduce in una illegittima obliterazione delle altre due (corrispettiva e premiale). 

Per leggere la decisione in argomento: Corte di Cassazione, Sez. Lavoro, ordinanza n. 5191-2024

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