Riforma Fornero, scopriamola insieme (di Roberta Bortone)
La “Riforma Fornero”, cioè la L. n. 92/2012 da poco entrata in vigore, modifica molti istituti del rapporto di lavoro e del sistema di sicurezza sociale.
Anche questa legge, come accade sempre più spesso, è condensata in pochi articoli, ciascuno dei quali composto da innumerevoli commi.
Questo risponde all’esigenza di snellire il dibattito parlamentare, tanto più che il Governo è ricorso al voto di fiducia per ottenere in tempi brevi l’approvazione di Camera e Senato, ma rende difficile la lettura delle norme.
Si pensi che l’art. 1 è composto di ben 69 commi e che il suo comma 40 sostituisce una norma di ulteriori 9 commi.
Insomma, ci sarà molto da capire ed altrettanto da spiegare a proposito di questa Legge e perciò LavoroeDiritto.it s’impegnerà a sottoporre all’attenzione dei lettori i necessari approfondimenti che avranno volutamente un “taglio” non accademico ma bensì informativo/divulgativo.
Per ora anticipiamo che i temi sul tappeto saranno molti, tra i quali:
– la modifica del rapporto di lavoro a tempo determinato
– le nuove norme sull’apprendistato
– la stretta sull’uso del rapporti di lavoro non subordinato (lavoro a progetto, incarichi a titolari di partita IVA, associazione in partecipazione)
– le novità in tema di licenziamenti e dimissioni
– l’introduzione dell’ASpI
– la riformulazione della Cassa Integrazione Guadagni e dei Fondi di solidarietà
– il rinnovato tentativo d’intervenire sui servizi per l’impiego.
Come si vede ce n’è per tutti i gusti dal momento che argomenti affrontati sono svariati e di notevole portata pratica e perciò vi auguro fin da ora una buona futura lettura.
Prof.ssa Roberta Bortone
Università degli Studi di Roma “La Sapienza”
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vito
il ricatto sul lavoro sarà l’arma vincente per consolidare il potere nelle mani di una ristrettissima oligarchia finanziaria senza più alcuna forma di rappresentanza per i lavoratori a cui fraudolentemente verrà sottratto il lavoro
vito
IL LAVORATORE CHIEDE DI ESSERE LICENZIATO CON GIUSTIZIA E NON CON L’ARBITRIO L’ART. 18 RISPONDE A QUESTA ESIGENZA. I LICENZIAMENTI PER MOTIVI ECONOMICI CI SONO SEMPRE STATI PERCHE’ SI TRATTA DI UN’OVVIETA’