Concorso pubblico 1650 agenti di polizia, ricorso avverso il limite d’età
Il concorso pubblico finalizzato all’assunzione di 1650 allievi Agenti della Polizia di Stato, pubblicato in data 31 gennaio 2020, prevede, ai fini dell’accesso alla selezione, stringenti limiti anagrafici.
Difatti, tra i requisiti di partecipazione fissati dal bando risulta previsto il mancato superamento del 26esimo anno di età, limite invero elevato fino ad un massimo di ulteriori 3 anni in caso di effettivo espletamento del servizio militare da parte dei candidati.
Pertanto, se in linea generale l’accesso al concorso è riservato ai candidati che non abbiano superato i 26 anni, lo stesso è garantito ai candidati che abbiano compiuto 27, 28 o al massimo 29 anni, naturalmente a seconda degli anni (1, 2 o 3) di servizio militare svolto.
Tuttavia, tale limitazione all’accesso su base anagrafica appare essere giuridicamente illegittima, irragionevole e discriminatoria.
In tal senso, lo Studio legale Leotta è al lavoro al fine di predisporre un ricorso collettivo finalizzato al riconoscimento del diritto di partecipazione al concorso in argomento per quei candidati che abbiano superato il limite d’età previsto ma non abbiano compiuto ancora il 30° anno di età.
Per qualsivoglia richiesta di chiarimenti in merito ovvero per far pervenire la propria adesione è possibile inviare specifica mail alla casella info@lavoroediritto.it oppure compilare il form che segue.
Il costo è fissato in € 150,00 con un numero minimo di 15 partecipanti.
Il termine entro cui aderire è l’8 marzo 2020. Sarà necessario esibire la copia della schermata (screenshot) attestante l’impossibilità di inoltrare la domanda di iscrizione al concorso